Breve storia del riscaldamento domestico

Oggi siamo abituati a trovare la casa calda. E, in molti casi, non ci chiediamo se il riscladamento sia tradizionale, ossia a metano con termosifoni, oppure realizzato con altri mezzi come le stufe. Eppure una volta, tanto tempo fa, non era così scontato che la casa e gli ambienti dove l’uomo viveva, fossero riscaldati.
Gli Antichi Greci si dotarono di impianti di riscaldamento, facendo passare l’aria calda prodotta da una fornace negli spazi sotto il pavimento fino a dei bocchettoni nel muro. Questi sistemi sono noti col nome di “ipocausto”. Sistemi simili sono stati documentati in Corea, chiamati “ondol”, al tempo dei Tre Regni (37 a.C. – 668 d.C.).

L’ipocausto è rimasto in uso nel bacino del Mediterraneo per molti anni del Basso Medioevo. Nel XII secolo, alcuni ingegneri in Siria realizzarono impianti più avanzati, nel quale l’aria calda veniva trasferita attraverso dei condotti nel pavimento. Questo sistema venne largamente adottato nei bagni pubblici di tutto il mondo islamico medioevale.

Nel XIII secolo i monaci cistercensi re-introdussero il riscaldamento centralizzato nell’Europa cristiana usando acqua prelevata dal fiume scaldata da fornaci a legna. Il monastero di Nostra Signora della Ruota (fondato nel 1202) sul fiume Ebro nella regione dell’Aragona (Spagna) è un ottimo esempio di tale realizzazione.

Verso il 1700 gli ingegneri russi avevano iniziato a usare l’acqua per gli impianti di riscaldamento. Il Palazzo d’Estate (1710-1714) di Pietro il Grande a San Pietroburgo è il miglior esempio di questa tecnologia. Appena più tardi, nel 1716, viene usata l’acqua anche in Svezia. Il passaggio all’applicazione industriale avvenne in Francia quando Jean Simon Bonnemain (1743-1830) adottò questa tecnica per una cooperativa costruita a Château du Pêcq, vicino a Parigi.

Angier March Perkins sviluppò e installò alcuni dei primi sistemi a vapore negli anni attorno al 1830. Il primo fu installato nella casa del Governatore della Banca d’Inghilterra John Horley Palmer per consentirgli di far maturare l’uva nel freddo clima inglese.